241 Uniade (1), ora vedendo la nuova piega che prendevano le cose, s’affrettò di scrivere al suo capitano Alvise Loredan cercasse qualche via di componimento coi Turchi e venisse a disarmare per non far soffrire più lungamente gli equipaggi, e di ciò s’intendesse anche col Vuaurin capitano del duca di Borgogna (2). Riusciva infatti alla Repubblica di ottenere da Murad il 15 febbraio 1446 la conferma della pace precedente, molto in ciò adoperandosi il bailo Andrea Foscolo col mezzo del suo incaricato Aldobrandino di Giusti. Prometteva il Sultano alla Repubblica di Venezia di tener pace per mare e per terra con tutte le sue città, ville, castelli, e tutt’ i dipendenti da essa, ovunque sventolasse o fosse per ¿sventolare il vessillo del Leone di s. Marco ; punirebbe chiunque le desse molestia o danno ; restituirebbe le robe tolte ; sarebbe libero il commercio come nella prima pace ; comprendendosi nella presente anche il duca di Nasso e gli altri gentiluomini veileziani signori d’isole, senza esigere da essi alcun tributo o servigio ; i legni turchi incontrando quelli de’ Veneziani non li offenderebbero, ma anzi terrebbero loro buona compagnia e così i veneziani verso i turchi ; nessuna delle due parti favorirebbe tradimento o cospirazione a danno dell’ altra, continuerebbe la Repubblica a pagare il solito tributo al Sultano per Lepanto e gli altri luoghi d’Albania ; un veneziano non sarebbe tenuto per la colpa d’ un altro, e così dicasi d’ un turco ; se uno schiavo salvatosi nelle terre del Sultano si facesse musulmano, sarebbero dati in compenso mille aspri, ma se fosse cristiano sarebbe restituito (3). (1) Secr. XV, 26 apr. 1445, pag. 171. (2) Ib. 211, 11 agosto 1445. (3) Adrianopoli anno del mondo 6954 ind. IX, Comm. XllI, p. 190 e ratifica dello stesso Murad 6955 ind. X, pag. 198. Manca in Hammer e nel suo elenco dei trattati dei Turchi, t. IX, ediz. di Pest. Voi,. IV. 32