XIV era sì altero del bell'onore che diceva del suo maggior senno alla gente « che avrebbe spogliato se fosse stato duopo le teste di tutti i sudditi per coprir quella del suo sovrauo ». A quest’ epoca le parrucche erano sì guer-nite e sì lunghe che pesavano fino a due libbre di Francia. Le più pregiate eran le bionde, e costavano fino tremila franchi. Dopo la morte di Luigi XIV le parrucche soggiacquero a più d’ una sventura. Accorciate sotto la reggenza del duca di Orleans, rimpicciolirono di giorno in giorno, ed ogni colpo di forbice, era un colpo di pugnale pe’ loro ammiratori. Ripresero bensì qualche impero nel principio dell’89, mala rivoluzione le travolse seco nella sua rovina e parecchie teste le deposero sul palco. Dalla Francia le parrucche migrarono in Italia e fecero il loro passaggio anche a Venezia. Esse dierono il cambio alle famose berrette a tozzo che conquistarono mezza la Grecia e le altre provincie, che poi petit à petit, grandi come erano, si lasciarono sfuggir di sotto, le nostre parrucche, perchè in certi incontri le voglion esser teste e non parrucche, dice il proverbio. Del rimanente la nostra storia non ha fatto di loro mai certo conto. Dopo molto cercare e ricercare abbiamo appena potuto scoprire che il primo a