188 nè mostrò applicarci alcuna importanza, lo che non fu per altro più tardi, al tempo della lega di Cambrai (1). Credevasi alfine che potessero posare le armi in Italia. Ma la cosa procedette diversamente, perchè nè il duca nè i Veneziani quietavano, non potendo quegli comportare che questi possedessero Bergamo e Brescia, e dolendosi che pur osassero far correrie e molestie nelle terre sue, onde ad opprimerli pensava essere opportunissimo far per modo che nessun aiuto potessero avere nè dal papa, nè dai Fiorentini, nè dal conte Francesco. Pertanto egli disegnò torre la Romagna al Pontefice, nè l’impresa dovea parergli difficile, considerati specialmente i tanti imbarazzi in che papa Eugenio tro-vavasi. Imperciocché le cose sue al Concilio di Basilea erano (1) L’importante diploma del 20 luglio 1437 esisteva già autentico a p. 23 del libro XIII de’ Commemoriali nell’Archivio generale di Venezia, come apparisce dall’ indice posto in testa del volume stesso ; ma ne fu non si sa da chi nè quando, levato il quaderno che 10 conteneva. — Il Sanuto però nel suo codice delle Vite de’ dogi, esistente nella Biblioteca Estense di Modena, ne conserva la copia ; ma il Muratori che quel Codice pubblicava nel tomo XXII dei Rerum ltalicarum scriptores, ommise del tutto tale documento, che avrebbe dovuto essere da lui inserito alla colonna 1051 sotto l’anno 1438 e propriamente dopo le parole da parte del Re loro ... Non è per altro a far le maraviglie di tale ommissione, perchè si sa che il Muratori o chi fu da lui incaricato delle copie delle Storie inserite in quella preziosa Raccolta, più e più cose lasciò fuori che leggonsi negli stessi Codici de’ quali si è servito ; e prova ne sono i confronti che è agevole fare cogli fiutografi delle Vite de’ dogi scritte dal Sanuto, che abbiamo fra’Codici Contarmi nella Marciana. — Ma fatalmente gli autografi Sanutiani stessi mancando di tutto il periodo che dovea comprendere gli anni 1419 fino al 1473 inclusive, mancano quindi anche del surriferito documento 1437. — Tuttavia, senza avere ricorso al Codice Estense, ho trovato nella copia esattissima fatta fare di questo Codice dal fu veneto Senatore Francesco Donà, posseduta oggidì dal cavaliere Emmanuele Antonio Cicogna al N. 1105 1106 de' suoi manoscritti, tutto il periodo storico dal 1419 al 1473, ed ho potuto così supplire al difetto e del Codice autografo Sanutiano, e della stampa del Muratori, poiché alla pag. 531 tergo del Codice suddetto N. 1106 esiste per esteso il documento 1437 che darò alla fine del presente volume. Trovasi inoltre ricordato nel sommario dei Commemoriali fatto dal famoso storico Andrea Morosini, parimente presso 11 Cicogna.