310 inoltre domandare la restituzione delle isole Sciro, Schiato Scopolo, prese dai Veneziani al signore di Metelino in tempo di guerra, e ai cui abitanti aveano dato parola di proteggerli e non cederli a nessuno ; sollecitare a tenore dei trattati il compenso promesso dal sultano ai sudditi veneziani per danni sofferti prima della guerra e la liberazione di alcuni prigioni che ancora erano ritenuti a Costantinopoli (1). Sopravvennero poi altri disturbi. Un turco fu dal bailo di Negroponte condannato alla morte per aver attentato contro ‘ la vita di un bombardiere ; il sultano ne levò grande scalpore. Pare che il Marcello non si conducesse bene in questa bisogna, e ammonito dal suo governo, lasciò il suo posto e tornò senza licenza a Venezia ove fu poscia condannato (2), e in luogo suo fu mandato Lorenzo Vetturi a calmare il sultano. Così c’ erano continui semi di disaccordo e la Repubblica dovea desiderare che una grande unione si facesse a danno dei Turchi. Ma nulla di bene era a sperare da quel concilio per la guerra che tuttavia ardeva nel regno di Napoli in favore degli angioini, per le solite discordie, pel niuno assegnamento che potevasi fare sugli altri Stati d’Europa. Laonde Venezia, benché si dichiarasse pronta a fare ogni suo sforzo, quando una grande e generale impresa si effettuasse, ricusava però, a causa della giacitura particolare delle sue terre esposte ad ogni movimento del Turco, di manifestarsi con atti imprudenti, i quali sarebbero tornati di massimo danno a lei e alla cristianità tutta, quando le forze comuni di questa non le avessero dato sufficiente guarentigia (3). Così nulla fu (1) Sec,r. XX, p. 29 t. e Senato Mar, p. 50, (1454). (2) 13 Agosto 1456 Senato Mar : qui postposito omni timore Dei et dominii uri multa tractavit cum magno Teucro conira honorem Dei et Dii~ii n~ri et fecit scribi ab ipso Theucro ad dominium nrum literas not. huic consilio et recessit ex Csp~li siile licentia, p. 166. (3) A torto, pare, attribuisca il Muratori an. 1460 ai Veneziani