Capitolo Ottavo. Politica continuamente variabile ed alternativa di guerre e di paci. — Preparativi di nuova guerra con Filippo e segrete pratiche per alienargli i suoi generali. — Lo Sforza, nuovamente accordatosi con Filippo, abbandona gli alleati. — Morte di Filippo Visconti. — Primo passo dei Veneziani per avviare un accomodamento con Milano. —Pratiche relative d’ambe le parti. — Ma ogni tentativo di composizione tallisce. — Rivoluzione nello Stato di Milano e smembramento. — Francesco Sforza pensando al proprio ingrandimento acquista Pavia e Piacenza. — Sua vittoria sui Veneziani a Casalmaggiore. — Vane pratiche. — I Veneziani sconfitti di nuovo a Caravaggio. — Trattato collo Sforza. — Strettezze dei Milanesi. — Loro accordo coi Veneziani. — Stretti dalla fame si arrendono allo Sforza e lo riconoscono in duca. — Conseguenze di questo avvenimento. — Guerra collo Sforza. — Pace del 1454. — Governo de’ Veneziani in Lombardia. Ma l'Italia non poteva posare ; ond’ era di poco con- 1442. elusa la pace di Cavriana, che già il duca eccitava il papa a ricuperare la Marca conferita allo Sforza, offrendogli a questo uopo anche il soccorso del Piccinino. Così intendeva impedire 1’ aiuto che esso Sforza era per recare a Eanieri contra Alfonso re di Napoli, e appena fatto suo genero divengagli nuovamente nemico. Il papa, lusingato di riavere quelle terre, eccitava Alfonso contro lo Sforza, accettava in Romagna il Piccinino con buon polso di genti, e creavalo gonfaloniere della Chiesa romana (1). Se ne alteravano fortemente i Fiorentini e di nuovo sollecitavano i Veneziani a romper la guerra al duca in Lombardia (2). Se ne schermiva la Repubblica adducendo la pace testé contratta, ma prometteva di far forte il Conte per modo che potesse tener testa ad ogni pericolo (3) ; profferiva perfino duemila (1) Murai, an. 1442. (2) 28 Nov. 1442, Secr. XV, 149. (3) 3 Die. 150.