33i re: e infatti la sera stessa delle nozze invece che chiudersi con la cugina, pensa a un tratto di abbandonarla, onde imbattutosi per caso nella zia, che andava anch’essa con poca carità dello sposo, aggirandosi di notte per la casa, zia e nipote vengono nella bella determinazione di fuggire insieme, con l’onesto pensiero però di cercar uno speco nel deserto, o un asilo, un abisso nel seno del mare. Ma che é che non è, il conte Corrado, guidato non si sa da che, se non forse dalla voce ch’è detta di sopra, arriva, li coglie sul fatto e adopera con tanta cautela, che già n’escono tutte le damigelle, gli scudieri e i cavalieri del palagio, di che come potete ben pensare nasce un grande scompiglio, che però si termina in niente. Imperciocché ben ponderate le cose, e chiesta al mattino per refrigerio uri aura, e un raggio al sole perche discenda nell‘ ottenebrata sua anima, il conte Corrado risolve di far solamente una rammanzina delle buone, tra il grave e il patetico, a questo inquieto parente, che mise sossopra tutto il parentado, mandandolo quindi a mutar aria sopra una veneta nave. Ruggiero, che troppo non rimane fermo in un solo pensiero conosce adesso qual generoso offese, n’è pentito, ed Emma, per fortificarlo anche più nel suo virtuoso proposito, viene a prender da lui f ultimo congedo, e sì beue riesce, ch’egli