861 tutte le potenze e perfino al soldano e maneggiavasi in pari tempo un partito nella stessa isola per ricuperare il regno. Avvisava il Senato fino dal 4 ottobre 1473 il Mocenigo (1), che l’arcivescovo di Nicosia e un segretario del re di Sicilia si erano diretti a Cipro, perchè stesse bene sullo guardie, e gli si mandavano nuovi rinforzi (2). Ciò che il Senato temeva, avvenne. I congiurati, alla testa dei quali erano l’arcivescovo, il conte di Tripoli, il conte del Zaffo, il contestabile e Rizzo da Marin napoletano, levaronsi improvvisamente in arme nella notte 14 novembre 1473 e penetrando nel palazzo uccisero il medico della regina sotto a’ suoi occhi, e datisi a cercare Andrea Corner di lei zio che esercitava grande potere nel governo, trovatolo, l’ammazzarono insieme con Marco Bembo suo nipote (3) ; poi spaventati di quanto aveano fatto e temendo non forse il bailo Nicolò Pasqualigo raccolte le sue forze li abbattesse, andarono a lui ingegnandosi fargli credere che il Corner fosse stato ammazzato da’ suoi soldati per aver loro negato gli sti-pendii e che del resto intendevano e volevano essere fedeli alla regina e alla Signoria. Ma quale si fosse questa lore fedeltà ben dimostrarono, recandosi alla regina cui obbli- (1) Secr. XXVI, p. 35. (2) Ib. p. 41. Il precedente documento e qualche altro mancano in Maslatrie : Histoire de Vile de Chypre. (3) Malipiero p. 600. Tutt’ i particolari dell’ avvenimento si leggono in una lettera di G-iosafatte Barbaro nelle sue Lettere al Sellato Veneto pubblicate dal Cornet. L’ esposizione dell’ avvenimento per parte del Senato all’ orator regio Angelo de Adria leggesi in Secr. XXVI, 22 genn. 1474, p. 61. «E no se hano vergognato las-samo star la persona de Andrea Corner che per scusar sua scelera-gine dicono eh’ era inimicho suo, pur era governador loro instituito per lo testamento regio, era pur barba dela regina . . . invano addurrebbero tirannia poiché non fu mai la più mite et mansueta creatura di lei nè la più benigna . . . ma in la camera propria in conspecto da quela povera zoveneta taglioro a pezzi el suo proprio medico e un altro suo servitor e domestico .... el nepote dela regina senza colpa e duolo... tolsero la cassa e le zoie, l’anelo del sigilo e l’obligarono a scriver letere ai castellani di ceder loro le fortezze ».... Manca in Maslatrie. Vol. IV. 47