649 capcìla per udire le messe, et tuttavia ragionando con mi con la mano sul mio braccio, mi dissi al fatto di li Suiceri : Francesco, a questa parte io non vorria rispondere così dimprovviso, per che gli vorria alquanto pensare. Tutta volta mi pariria non potria essere se non ben fatto riconfermare la legha ha con loro perchè sono homini da farne gran stima in guerra. Et ogni volta che mio fratello (il duca di Milano) volesse far guerra a Vinitiani sempre li haveria per pocho precio a suo commando mediante lopera mia. Et presertim quando a mio frare venesse in animo di fare dissegno tale, quale è quello chio faccio per suo beneficio, di far movere il ducha Durbino, o uno altro capitaneo sei gli ne fosse un altro più idoneo et migliore, ma il ducha Durbino mi pareria molto bono. Et chel si movesse come da luy sotto qualche bono colore, saperessemo ben divisare. E che questo lo facesse sotto specie di ricuperare Padua et Vicenza o Verona etc. et così si lasciassero a lui acquistandole pur che mio frare tirasse a casa Bressa, Bergamo, Crema et tutto quello che i Vinitiani gli tengono usurpato. Che li Alemani seviano molto boni et molto utili in tal guerre. Rispondendo io : Sire tutti questi movimenti et dissegni di V. M.tà dimostrano bene la sincerità de lamore et de la totale rein-gratione verso il mio illustrissimo -Signore, ma veramente al presente el ha li Venetiani molto obsequentissimi. Dissi sua Maestà : Io il credo, ne anche io dico che così di presenti sia da movere questa cosa, ma non anche da dilìerirla molto, perchio ti certifico Francesco, et così scrive a mio frare per mia parte, che Vinitiani non servano giamay, ne may servarauo cosa che promettano se non quanto gli mette bene a loro. E questo mi lo replicò due volte.