U11 Dii stiani, inviava Sebastiano Badoer al re d’Ungheria e di Polonia, e riscriveva all’oratore a Roma, sollevasse il papa tutta l’Italia ad unirsi; la Repubblica avrebbe potuto far il proprio vantaggio pensando a provvedere soltanto alle cose sue, pure noi fece pel bene generale (1); Sua Santità non si lasciasse trattenere dalle sue brighe d’Italia, cosa ben lieve al confronto di Scutari perduta la quale avrebbe a seguire tanto sterminio di fedeli, procurasse almeno mille cavalli e mille fanti per tre mesi (2). Alle scuse del papa circa alla sua povertà, alla sua insufficienza fu risposto che non da lui solo, ma da tutta la Cristianità attendeasi il soccorso, non si rinnovasse l’esempio dei cittadini di Costantinopoli che all’assedio dei Turchi furono avari delle loro ricchezze, le quali poi dovettero tutte dare al nemico (3). Intanto 1’ assedio di Scutari incalzava e il Senato scriveva al Loredano lodando il suo coraggio, eccitandolo a continuare, ricordasse agli abitanti 1’ assedio di Brescia e la gloriosa difesa di quella città (4); la flotta, sebbene non possa salire nella Bojana per la bassezze delle acque, dannifl-care però di continuo i Turchi; altre barche aver messe nel lago per opera del Czernovich, sperarsi sussidii da tutta Italia e dall’ Ungheria. Difatti ammirabili sforzi facevano i cittadini per tener fermo fino a che i confratelli avessero potuto liberarli, (5) ed un epirota che potè pervenire in una notte burrascosissima alla flotta, recavale, tenersi ancora la (1) 28 giugno 1474, p. 109, (2) Secreta, p. 114. (3) Secr. XXVI, p. 116. Quel fatto è deplorato da Leonardo di Scio nella sua lettera. (4) 23 Luglio Secreta p. 117. (5) Omnes hortabatur, (Lauredanus) obtestabaturque per unicum verum atque imortalem Christianor. Deum, per integram fidem quam erga Senatum venetum habebant, a quo magna proemia defensi oppidi accepturi erant, ut memore» virtutis suae et christianae religioni» patriam, libero» atque conjuges a crudelissimo barbaro defen-derent. Cepio. >