510 un organo idraulico (1), e nella Cappella di s. Marco è ricordato fin dal principio del secolo XIV, quale organista un mistro Zuchetto (2) che certamente non fu il primo. A qual perfezione poi fosse giunta la musica sacra in Venezia alla fine del secolo XV, ci è attestato dal racconto che fa il Sa-nuto delle feste date a Beatrice 1’ Este, moglie di Lodovico il Moro, alla sua venuta in questa città, ove fra le più rare cose, la principessa si recò alle Vergini per udir cantare quelle monache. Nè dovea meno della musica sacra fiorire in Venezia la profana. Peste per vittorie ottenute, feste nazionali, come quella principalmente delle Marie, processioni dei corpi delle arti (8), esaltazione di nuovi dogi, fornir doveano altrettante occasioni ad allegrare il popolo con musicali concenti, e a dar origine a canzoni e cobole nel dialetto fin da tempi antichissimi (4). Oltre che dai vivi affetti di Dio e della Patria, altra ricca fonte di poesia e di musica derivava al popolo veneziano dalla stessa condizione della sua città, dalle stesse sue abitudini. Quelle acque silenziose da leggera brezza increspate in notte di splendidissima luna, il tortuoso giro de’ca-nali or larghi ora stretti, or illuminati da quella, ora oscuri, le abitazioni lnngh’ essi, quali umili e semplici, quali gran-deggianti e pompose, il lento muover del remo della leggera barchetta, ispirar doveano un canto dolce melanconico, un canto peculiare a Venezia. La bella del pensiero ne stava, giusta il costume veneziano, celata nelle sue stanze e solo modo all’ innamorato giovane di farle conoscere i (1) Herimanni Chron. in Pertz Monumenta german. hist. t. Ili, Scriptores. (2) Caffi, opera suddetta. (3) Vedi questa Storia t. II, p. 294. (4) Ibid., p. 295.