422 re, ma considerar volessero come era un almo appena trascorso dalla conclusa pace e qual taccia ne verrebbe alla Repubblica se ella se ne facesse disturbatrice ; avendo, come dicevano, il papa benevolo, speravasi questo avrebbe trovato mezzo opportuno ad indurre il re a dare ascolto alle loro querele e a ripararvi convenientemente (1). Ma non così procedeva Innocenzo, chè anzi volgendo 1’ animo alla guerra ad onta delle esortazioni della Repubblica in contrario (2), prese al suo soldo il Sanseverino, dispiacenti i Yeneziani (8), e si volse di nuovo a Renieri duca di Lorena offrendogli l’investitura del reame di Napoli (4). Così le cose prendevano un aspetto sempre più serio e si adoperavano armi aperte ed occulte, guerra e tradimenti ; ne soffrivano i popoli, nè alcun fatto grande, decisivo, veniva a far pendere la bilancia e dare speranza di pace. Alfine a procurarla s’intromise re Ferdinando di Castiglia. (1) Secr. XXXII, 18 ag. 1485, p. 164. (2) Ib. 14 sett., 170. (3) Sismondi, come al solito, incolpa i Veneziani d’aver conceduto essi medesimi il Sanseverino, favorendo quasi sotto mano i disegni papali. I documenti così si esprimono : In una lettera al Sanseverino 28 settembre 1485... « desideravamo che l’avesse a viver e morir appresso de nui. Ma possache cussi ha permesso el sumo Iddio (che si sturbi la pace) et a piaciuto all’Eccellenza sua come capitano libero a prender novo partito che credemo 1’ abbi fatto cum quela circuspectione e maturità cum la quale in tutte cosse sue incieder la suole, non diremo altro pregando la divina bontà permetti che de zo (ciò) li siegui l’onore che la desidera, poiché de ogni ben suo ne siamo per ricever contento et diletatione. » E poi al papa stesso che la Repubblica avrebbe desiderato comporre le differenze ma q. cum pfat.ua ili. dns Robertus hisce diebus declaraverit nobis se liberum essfi cum. a nullo potentatii, compre-henxo in contractu novae pacis ltaliae, observentur ei oblationes et con-ventiones celebratae, neque rendeatur stipendium juxta dicturn contrac-tum pterq. a nob. solis et ideo tamq. psona libera duxerit ire servitium antedictae Beat., Nos qui cupimus eidem gratifican fuimus contenti re-quisìtioni dicti dui Roberti annuere qui tanq. persona Ubera, ut pdixi-mus potest ad omne illius beneplacitum cum omni sua comitiva discedere, 7 ott. Secr. XXXII, p. 174 e 177. (4) Secr. XXXIII1 ap. 1586, pag. 3, ove esortasi il papa a non metter di nuovo il fuoco in Italia, e si eccita il duca di Milano a farsi conciliatore.