417 procamente le terre occupate, fuorché il Polesine e Rovigo che restar doveano alla Repubblica, la quale dal canto suo restituirebbe pure al duca la sua casa a Venezia, e i beni estensi ; manderebbesi a Roma a trattare d’ una lega generale sotto il capitanato del Sanseverino ; lascerebbesi luogo al re di Castiglia e alla Repubblica di G-enova di aderire al presente trattato senza danno delle ragioni de’ Fiorentini sopra Serazana ; tornavano i Veneziani nelle antiche loro giurisdizioni in Ferrara. Così terminò questa guerra disastrosissima, che se fruttò alla Repubblica l’acquisto del Polesine, fu acquisto a troppo gran prezzo conseguito. Il 1B settembre seguiva la restituzione di Gallipoli e degli altri luoghi a re Ferdinando (1). Conclusa la pace scriveva la Repubblica 1’ 8 agosto 1484 dandone parte a tutt’ i rettori delle provincie e al re di Francia, col quale fu rinnovato il trattato di amicizia e libero commercio (2). Furono in segno di letizia per tre giorni sonate le campane ; si fecero illuminazioni, fuochi artificiati, giostre ed altri festeggiamenti. Grandi onori e ricompense ebbe il Sanseverino, donatigli Cittadella nel Padovano e Montorio in Veronese, luogo amenissimo, una casa appresso alla Carità, * a s. Agnese sul canal grande, cento ducati al mese alla moglie per tutta la sua vita, diecimila ducati alla figlia, maritata in Guido de’ Rossi (3). Nello stesso mese d’agosto 1484 morì improvvisamente papa Sisto IV, e gli fu dato successore Innocenzo vni, al quale tosto scrisse la Repubblica riepilogando le cagioni e i successi della guerra di Ferrara (4) e pregandolo levasse l’interdetto, il che egli fece con Bolla dell’ulti- (1) Ibid. pag. 4L. (2) Comm. XVII, 7 lug. 1484, p. 55 e Secr. XXXII, 17 ag. p. 81. (3) Malip. p. 283. (4) 11 Genn. 1485, Secr. XXII, p. 119 t.° Vol. IV. 53