163 nella chiesa di s. Francesco grande, vicino alla tomba d’Antonietta sua moglie (1). Il Consiglio avea mandato a questa il giorno 7 un Capo de’ Dieci ed un avogadore per annunziarle la fine del marito e confortarla, ma in pari tempo ad interrogarla sulle sostanze di lui e sulle gioie, con promessa dell’ ampia grazia della Signoria, non ostante quanto ella atea commesso (2). Il Consiglio infatti assunse tutta 1’ amministrazione di quelle sostanze, pagando i creditori, esigendo dai debitori ; quanto poi alla Contessa fu trovato opportuno il “23 luglio, eh’ ella avesse a rimanersi ancora qualche tempo a Venezia (3). Ritiratasi nel convento delle Vergini (4) vi rimase fino al 27 aitato 1433, quando a sua domanda, le fu concesso di andare ad abitare colle figlie a Treviso, Padova, o Vicenza e loro contorni fino a Sanguinetto, con obbligo di non allontanarsene. Ma già il 14 aprile 1434 (B) ella se n’ era fuggita colle figlie nel territorio milanese e le furono quindi confiscati i beni, e sospesa la pensione (6). (1) In Tennivelli, Biografie Piemontesi t. TII, p. 17i), leggesi 1’ iscrizione. 11 Morosini dà di lui il seguente ritratto . ... ut, ex ìllius effigie quae adhuc extat, facile dignoscitur, tetriei oris, torvi acuii, ingrati propeinodum adspectus fuit quae. praeferocem animum, contumax ingetiium, prae se ferebant. Ed ancora : acre ingenium, duratura militia corpus, ingens animus, incerta menu, dubia fides. Codice Cicogna. (2) Da ciò è uopo arguire ch’ella pur entrasse nelle pratiche del Conte col duca di Milano, cosa facilissima per la parentela di lei con questo. Dall’ essere poi andato un capo del Consiglio ad annunziarle la morte del marito, si comprende che anch’ essa dovea essere ritenuta in qualche specie di arresto, nè può ammettersi il doloroso commiato nella tragedia del Manzoni se non come invenzione poetica. Cons. X, p. 40. (3) Misti N. 11, p. 46. (4) Ibid. (5) Pag. 89: dunque non fuggì travestita dal monastero delle Vergini, come si legge in alcune cronache. (6) Il cancelliere del Carmagnola, de Moris, fu liberato il 22 ottobre 1432 ad intercessione del marchese di Mantova, non trovato colpevole, pag. 51 t.°