363 ed un potente signore di nome Abusaid Kamsu sollevatosi contro il figlio di quello, aspirava al trono. La città del Cairo fu saccheggiata, molti furono i morti nel combattimento, tuttavia ebbe Kamsu contraria la fortuna e dovette ritirarsi dal paese. Non per questo tornò la calma, e Francesco Bernardo console dAlessandria scriveva alla Signoria (1) : « Credo che il Cairo non sia mai stà in tanta rotta. Non so che fine avranno questi moti, nè quando». Difatti poco dopo il soldano fu ucciso, un circasso che vestiva la dignità di gran Diodar si fece fondatore d’una nuova dinastia, che non ben consolidata ancora sul trono, non era al caso di spiegare quella energia e dar mano a tutti quei provvedimenti che i vantaggi del commercio avrebbero richiesto. Alla Repubblica dunque allora non rimaneva che ricorrere ad altri trattati e vedere se possibil fosse di dare per questi alle cose il miglior indirizzo che le emergenze permettessero. Spediva a questo fine a Lisbona Leonardo da Ca Masser, che, sotto l’apparenza di semplice mercante, dovesse bene indagare la condizione delle cose rispetto alla navigazione delle Indie in ogni particolare nautico e mercantile e se a’ Mori fosse stato vietato di navigare alla foce del Mar Rosso ove mette in quello delle Indie, dando di tutto esattissime informazioni (2). Scriveva difatti il Ca Masser : « E1 zonzer mio de lì in Portogallo nella città di Lisbona fu alli 3 ottobrio del 1504 venuto ad istanza dell’ Eccellentissime Signorie Vostre per veder et intender el successo di questo viaggio d’india novamente da Portoghesi trovato et navegato, ma li maligni et inimicissimi della nazion nostra con la sua malignità cercano de disturbarmi e farmi patire (1) Malipiero 639. (2) Registro Cons. X, N. 30, 3 lug, 1504, pag. 214.