93 quadro statistico delle rendite della Repubblica e della prosperità del suo commercio ; 'così ancor nelle sue ultime raccomandazioni il moribondo doge esortava alla pace e che non si eleggesse a suo successore Francesco Foscari, di cui egli ben conoscendo l’indole, prediceva, che sotto di lui avrebbe avuto la Repubblica a sostenere continue guerre. « Signori (così parlò a’ principali magistrati raccolti intorno al suo letto), per la infermità nella quale io mi trovo, mi conosco esser prossimo al fine del corso della mia vita, onde havendo io obbligo grande a questa mia patria la quale non solo mi ha nutrito et allevato, ma ancora mi ha concesso tante preminenze e tanti honori quanti si può conferire ad un suo cittadino, et ancor che sia stato sempre dedicato alla patria con la vita e con quella poca facoltà mia che la fortuna mi ha dato, non per questo io conosco aver scancellato una piccola parte del tanto bene che io ho ricevuto et essendo ridotto a termine che più non posso per la patria mia, per mia soddisfazione ho voluto ridur qui tutti voi per raccomandarvi questa cristiana città e persuadervi ad amar i prossimi ed a far giustizia et pigliar la pase et quella conservare come io mi ho sforzato di fare. Nel tempo mio, s’ è diffalcato quattro milioni de imprestiti et ne manca altri sei milioni, il qual debito è stato lievato per la guerra di Padova, Vicenza, Verona ; ha-vemo pagato ogni sei mesi doi paghe d’imprestiti et pagato tutti li miei officiali et rezimenti. Questa nostra città al presente manda fuori per negozii in diverse parti del mondo dieci milioni de ducati ogni anno con navi e galee e l’utile non è meno di due milioni de ducati all’ anno. In questa città trovasi tremila navi d’ anfore cento sino doicento et ha marinari diecisette mila; trovasi trecento navilii che hanno marinari otto mila. Ogni anno naviga tra sottili e grosse quarantacinque galere che fanno undici mila marinari,