Capitolo Quarto. Condizione dell’Europa in generale. Disgusti tra la Repubblica e il duca Ercole di Ferrara. — Proposizioni di guerra e discorsi di Francesco Venier e Francesco Michiel. — Manifesto di guerra del doge Giovanni Mocenigo. — Grandi apparecchi. — Prime vittorie de’ Veneziani alleati del Papa. — Inutile ambasciata del duca. — Si combatte anche nella Romagna e nella Puglia. — Il Papa volge a pace e vi esorta i Veneziani. — Risposta del Senato. •— Il Papa pronuncia 1’ Interdetto. — Contegno de’ Veneziani. — Fatti della guerra. — Generosità di Domenico Malipiero. — Iniziative di pace e sua conclusione. — Incendio nel palazzo ducale. — Marco Bar-barigo, doge LXXITI. — Cerimonia dell’imposizione del Berretto ducale. — A Marco Barbarigo succede il fratello Agostino, doge LXXIV. — Case vecchie e case nuove. — Congiura de’ Baroni del Regno di Napoli. — Congiure di Forlì e Faenza, torbidi tra Napoli e il Papa. — Guerra della Repubblica col duca Sigismondo d’ Austria. Il doge Giovanni Mocenigo era stato assunto alla di- 1478. gnità ducale in tempi diffidiissinii, e nel breve suo principato di appena sette anni, guerra succedeva a guerra. Pareva che l’Europa a quel tempo non sapesse se non maneggiare le armi, e non già in imprese grandi, decisive, animate da qualche generosa idea, da un proponimento di libertà e civile progresso, ma per piccole gare ed ambizioni, per interessi dinastici, per gelosie e vendette. Continuavano ancora le lotte e le crudeltà di Luigi XI, per arrivare al disegnato accentramento della Francia ; ferveva tuttavia la guerra delle due Rose, tra le case York e Lancastro in Inghilterra; la Germania debolmente retta da Federico III, presentava l’aspetto dell’ anarchia, e il prode Mattia Corvino d’Ungheria erasi affrettato a conchiudere la pace coi Turchi per attendere a combattere l’imperatore ed il re di Boemia. Quale la condizione si fosse d’Italia si è abbastanza veduto. Eransi appena allontanati i Turchi da Otranto che Vol. IV. 51