24 da per tutto cadaveri, famiglie intere nello spazio di poche ore estinguevansi e i cuori afflitti non aveano pur tempo a piangere i cari perduti, che inesorabile dovere cliiamavali alle armi. Già quasi tutte le castella all’ intorno s’ erano sottratte al dominio di Francesco, il quale infine consentiva a introdurre pratiche di pace col mezzo di certo Ga-sparino familiare del signor di Ravenna (1). Il senato gli faceva offrire cinquanta e poi sessantamila ducati per la cessione di Padova, ma essendo riuscito vano ogni tentativo d’accordo, si fecero nuovi provvedimenti di guerra. Tuttavia rinnovavansi le pratiche il 4 settembre col mezzo di Carlo Zeno (2), e alle proposte del Carrara, la Repubblica promette vagli, cinquantamila ducati di cui diecimila in Padova, cinquemila in lettere di cambio da pagarsi in Firenze tosto che Padova fosse stata consegnata al capitano Paolo Savelli ; darebbesi buona guarentigia pel resto ; otterrebbe il Carrara un salvocondotto fino a Firenze, obbligandosi egli ed i figli a non dimorare nè in Ferrara nè nel Friuli nè nelle adiacenze di Padova ; la città sarebbe salva dal sacco e potrebbe il Carrara asportarne i suoi beni mobili ; sarebbero garantite le vendite e donazioni da lui fatte ; i suoi servi e familiari potrebbero continuare a dimorar nel territorio padovano purché si tenessero tranquilli; sarebbero liberati dal carcere Jacopo Carrara e Paolo Leone con facoltà di andare a raggiungerlo : darebbero i Veneziani cinquemila ducati per la liberazione di Obizzo da Ravenna e di altri prigionieri, come Cristoforo Marcello e il figlio di Marco Gri-mani. Promettevasi inoltre al Carrarese che i suoi soldati sarebbero liberi e senza molestia, eh’ egli potrebbe asportare i suoi averi da Monselice eccetto le armi, che sarebbero salvi il Podestà e gli ufficiali di Padova ; che i suoi amministratori (1) 31 Luglio Secreta II, p. 132. v (2) Secreta II, p. 144.