507 popoli, onde non cessano d’ essere ricercati, studiati e pubblicaci da Veneziani e forestieri (1). Nominare tutti quei Veneziani che nel secolo XV per cultura delle lettere si distinsero, non appartiene a questa storia (2) ; ma non possiamo tacere d’ un’ operetta di Francesco Barbaro che venne in gran rinomanza fino nei paesi oltramontani. E’ dessa un trattato della scelta della moglie (de re uxoria), di cui diede una traduzione Alberto Lollio, e ne riportiamo il seguente tratto : « Gli antichi, 1’ autorità de’ quali, e per la gran dottrina e per la esperienza di molte cose vive ancora, pensarono che nella moglie l’età, i buoni costumi, il parentado, la bellezza, e la dote si avessero a ricercare ; le quali cose se saranno da noi disprezzate, e vergogna alla casa e pentimento sempre, e spesse volte affanno e tribolazione a noi medesimi apporteranno. Dall’ altra parte poi se con diligenza noi le osserveremo, alla domestica laude, alla dignità e alla perpetua allegrezza e.consolazion di noi stessi pro-vederemo. Dobbiamo dunque in una donna primieramente considerare la virtù, la quale ha in sè tanta forza e tanta dignità, che sebben le altre parti vi mancassero, le nozze però ci dovriano esser grate. Ma se elle vi si ritroveranno, gioconde invero, graziose e perfette si potranno chiamare. Perciocché la cura familiare alla quale la moglie è preposta, non potrà mai ben succedere se ella non sarà dalla prudenza, dalla sollecitudine, dalla industria della donna che vi è padrona, ordinata, governata e disposta. » Capo II. (1) Il più antico dispaccio fino a noi pervenuto, quello del pode-destà veneziano a Costantinopoli del 1219, fu da noi pubblicato t. II, p. 403. Dopo quello abbiamo i dispacci da Candia 1363-1366 presso Cicogna, quelli di Domenico Michiel dall’ assedio di Trieste 1368, quelli di Pietro Coraer da Milano 1380, comunicatimi dal degno Preside della Marciana ab. Yalentinelli ecc. (2) Vedi Foscarini e Agostini Degli scrittori veneziani.