276 obbligar questo a domandare una tregua di quindici giorni, fu da ascriversi tanto alla prudenza con che egli seppe riordinare quell’ armata, quante al valore con cui la condusse al combattimento. Anche nella bella e maschia eloquenza egli disputava la palma al doge Foscari, il quale ne sentiva non poco dispetto, ma tuttavia dissimulando, e quasi a cessare le ne-micizie esistenti tra le due famiglie, dicesi, pi’oponesse un matrimonio della propria figlia con un figliuolo del Loredano, matrimonio che poi, qual che ne sia stato il motivo, non ebbe effetto e gli animi s’invelenirono sempre pili. A questo aggiungasi ancora eh’ essendo avogador di comune Marco Loredan, fratello di Pietro, la comunità di Legnago mandò lagnandosi dei soprusi di Andrea Trevisano genero del doge. Il Consiglio dei Dieci inviò tosto colà Marco Loredan, il quale scoperse gravi abusi e condusse seco il Trevisano a Venezia che assoggettato a processo, fu, in seguito a questo, condannato a due anni di carcere, al pagamento di mille ducati e all’esclusione dagli uffici di provveditore, oratore e rettore. Ma essendo morto poco dopo Marco Loredano, fu supposto di veleno. Ed era avvenuto altresì che lo stesso ammiraglio Pietro Loredano, mal contento della condizione dell’ armata affidatagli (1), avendo domandato di tornare a Venezia perchè ammalato (2), poco dopo vi morisse, onde venne il sospetto eh’ ei morisse avvelenato ; sospetto che però dovea più ragionevolmente U) 14 Ottobre 1438 Secreta XIV, 157. (2) 21 Ott. 1438 Secr. XIV, 160. — La Cronaca Zorzi Dolfin: DCCXCIV, Marciana : Venne nuova alla Signoria come Pier Loredano dalla stanchezza malato di febbre e flusso domandava poter tornare a Venezia, onde fu fatto in suo luogo Stefano Contarini ; il 26 ottobre giunse a Venezia il Loredan molto aggravalo e morì e sepolto a s. Elena, e non volle che gli fosse fatto alcun honor. Nè si fa cenno di alcuna nemicizia tra Loredani c Foscari, e si che il Dolfin era parente di quest’ ultimo.