. 113 duca Filippo lo scopo della quale era soltanto quello della comune difesa contro il re dei Romani, e ben avea ciò dimostrato egli stesso, che non si era fatto scrupolo di abbattere i Malatesta protetti dai Veneziani e di stringere leghe con altri signori e terre a suo piacimento. Ultimamente aver egli mandato tre ambasciatori domandando che la Repubblica non gli fosse d’impedimento nelle sue vertenze coi Fiorentini, e che egli era pronto a dare guarentigia della sicurezza degli Stati di lei: al che aver ella risposto, la miglior guarentigia ch’ei potesse dare, essere la pace, gli ambasciatori suoi invece, senza venire ad ulteriore dichiarazione, si erano partiti. Laonde la Repubblica si era finalmente decisa ad aderire alla lega coi Fiorentini per dieci anni, tuttavia proponendo ora di nuovo Filippo la mediazione del duca di Ferrara e del signore di Mantova, sarebbe contenta di trattare; ma se fosse uopo di venire alle armi aiuterebbe i Fiorentini contro di lui ; come per 1’ opposto, ove seguisse la pace, resterebbe libero anche al duca di entrare nella lega. Tutta la sposizione che siam venuti facendo finora, ben dimostra quanto a torto siasi comunemente accagio-1 nato il Foscari d’ avere pel suo umore belligero dato motivo alle tante guerre che tennero continuamente agitata la Repubblica ai tempi suoi. Non saprei invero se più renitenza si potesse mostrare, se maggior numero di pratiche si potessero introdurre ad allontanarla ; ma v’ hanno personaggi nella storia cui la gelosia, l’invidia ed altre passioni de’ contemporanei resero mallevadori delle sciagure de’propri tempi, ed il purgameli con nuovi studii e coscienziose ricerche è opera cui deve attendere lo storico. Il 21 gennaio 1426 pubblicavasi la lega conchiusa coi Fiorentini (1). Nicolò Contarmi recavasi a Firenze per eon- (1) Secreta IX, p. 69. Nello stesso tempo assicuravansi i mercanti milanesi che non sarebbero punto molestati. Vol. IV. 15