65 disputato in Senato fra i sostenitori delle due opinioni, ed infine prese a parlare il doge stesso Michele Steno, dimostrando come al bene e alla quiete della Cristianità convenisse mettersi dalla parte di Alessandro, dopo di che partitosi egli dal Consiglio e posto il partito fu vinto con sassantanove suffragi contro quarantotto, sebbene grande scontentamento ne restasse nella parte contraria la quale non si astenne dallo spargere brutte voci contro il doge (1). E perchè Gregorio continuava ad essere sostenuto dal Malatesta di Rimini, da Ladislao di Napoli, e da Roberto di Baviera in Germania come Benedetto dalla Spagna, così erano ad un tempo tre papi. A rimediare al qual disordine fu stabilito di convocare altro generale concilio a Costanza pel primo di novembre 1414. In questo frattempo avea la Repubblica stretto una lega col duca Federico d’Austria (2), con Pandolfo Malatesta divenuto signore di Brescia (3), col duca Nicolò d’Este (4); avea con Manuele imperatore di Costantinopoli rinnovata la solita tregua per cinque anni (5) ; Opizzo da Polenta si mise sotto la protezione della Repubblica, ricevette in lìa-venna un podestà veneziano e chiamava quella a succedergli all’eventuale mancanza d’eredi maschi (6) ; fino dalle lontane Indie mandava il così detto prete Janni al doge quattro leopardi e preziosi aromi (7). GHi fu negato per buoni rispetti. Ha ragione dunque il Laugier, e torto chi contro di lui asserì non trovarsi traccio di quest’ambasciata nelle nostre Cronache. (1) Nella Cronaca pubblicata dal Cornaro Eccl. ven. t. XIII, leg-gesi che lo Steno era tanto avverso a papa Gregorio perchè *on avea voluto far vescovo un suo nipote che non era idoneo a quell’ufficio. (2) 2 giugno 1407 Comniem. X, pag. 38. (3) 1 luglio 1407 Ibid. 40. (4) 30 luglio Ibid. 54, t.° (5) 22 maggio 1406. Comm. X, p. 18. (6) Comm. X, p. 21. (7) Misti Senato,'21 giugno 1402, p. 28. Il Pretejanni o Presto-