289 nella sua somma sapienza ottimamente comprende, col predetto nostro Consiglio de’ Dieci e colla giunta deliberammo di esortare e pregare la Serenità sua, affinchè per l’evidente e necessario bene del nostro Stato, eh’ è pur sua patria, spontaneamente e liberamente voglia rinunziare al nostro Dogado r cosa che per molte ragioni deve fare siccome buon principe e vero padre della patria, specialmente considerando che noi già abbiamo provveduto eh’ egli onorificamente e con decoro possa vivere, assegnandogli ogni anno dal nostro officio del sale millecinquecento ducati d’oro, che gli verranno pagati mese per mese sua vita durante, ed oltre a ciò soddisfacendolo di quanto fosse ancora creditore per ragione del suo stipendio, dallo stesso ufficio in sei rate mensili. La risposta di Sua Serenità sia riportata a questo Consiglio, che perciò non si allontanerà da questa sala affinchè, se fia bisogno, si possa provvedere come parrà meglio e più utile. Se poi avvenisse che l’illustrissimo principe, dopo dichiaratagli questa deliberazione, rispondesse domandando tempo a pensarci sopra, gli si dica che noi siamo contenti di aspettare la sua risposta fino all’ ora di terza di domani » (1). Si recarono dunque i consiglieri ducali e i capi del Consiglio al doge e riferirono la deliberazione dei Dieci. (1) Non può negarsi in quest’ atto un misto d’ acerbezza e di blandizie e specialmente apparisce avvilitivo quell’ assegnamento come di grazia e quasi ne abbisognasse per vivere. Tuttavolta Zorzi Dolfin suo parente nella sua Cronaca non pare il risguardasse da questo lato, così esprimendosi : fu proposto de far nuovo principe e dose el qual avesse a governar el stado in loco di Francesco Foscari dose fin ch’el vivesse e tamen lui avesse tutte le regalie, salarii, e honoranze consuete e dappoi la morte sua havesse a succeder nel dogado in suo loco. Al che deve pure aggiungersi che nel 1544 vole-vasi proporre egualmente la destituzione del doge Pietro Landò per infermità, ma non se ne fece nulla, non essendo stata appoggiata la proposizione, ed anche allora si disegnava assegnargli ducati duemila finché vivesse e decretargli in morte funerale da principe. Cod. 1003 Cicogna. Vol. IV. 38