408 allo scoppiare mandar doveano un fumo avvelenato (1). E continuando i progressi delle armi veneziane, ebbero il Polesine e la stessa città di Rovigo (2) alla quale concessero 1’ esenzione dalle tasse e gravezze per anni venti, che sarebbe rintegrato il suo territorio fino al Po, conserverebbe i suoi Statuti, godrebbe altri favori (3). Tanti vantaggi riportati dai Veneziani e specialmente la loro vittoria ad Argenta (4), e i danni che una loro flotta, mandata sotto il comando di Vettor Soranzo contro le spiaggie napoletane, recava a queste, indussero il duca a spedire d. Andrea de Zoboli suo oratore a Venezia a tentare un accordo. Introdotto innanzi al Consiglio de’ Dieci, al quale fu delegato 1’ affare, egli parlò umilmente ne’ termini seguenti: « L’Eccellenza del mio Signore si raccomanda alle Eccellenze Vostre con farli intendere che quando ei fusse incorso in veruna cosa che potesse essere stata in dispiacer di questa illustrissima signoria e quando così sia stato, se ne attrova in gran dispiacere, offerendosi essere e voler essere buono e devoto figlio di quella. » Diceva poi che anche la duchessa si raccomandava, e tante altre buone parole usò '* (1) « Vegnudo alla presenza della Signoria n~ra el fidelis. n—ro ministro Alvise de Veuiexia maistro de affinar polvere de bombarde nel n-roarsenal, se ha offerto per suo ingegno et maisterio far uno no-bilis. et degno esperimento de la fede et virtò soa, zoè trai- le n—re bombarde in Figaruol cum certa ballotta de metallo in chadauna d’ esse, la qual trata et dappoi toccata la terra per un pezzo se avre e ia levar rumor grandissimo cum fumo avenenato dal qual impos-sibil è per certa mestura li mete, che alcuno che de lì se attrova ne possi scapolar ma imedìate muoreno ecc. » Si accetta la proposta. Secreta n. 88, 30 maggio 148*2. (2) Secr. XXX, p. 108. (3) Comm. XVII, 9 ott. p. 16. (4) 6Nov. 1482. Sanudo, Commentari della guerra di Ferrara e Malip. 266. I prigionieri furono condotti a Venezia per la via di Chiog-gia e sfilarono « a due a due per le Panaterie, per la Piazza grande fin al pozzo e voltadi son intradi per la porta dorata in corte de Palazzo. » La porta di Palazzo era dunque dorata.