442 le precauzioni e la continua vigilanza a cui erano assoggettati e nel castello e nell’ uscire (1), riuscì loro la fuga (2). Ripresi poco dopo e ricondotti a Venezia, furono posti nella sala dell’ Armamento (3) ; e l’assegnamento fatto dal Consiglio de’ Dieci al monastero di s. Andrea di Zirada (4) pel mantenimento delle loro mogli e dei figli che vi si erano ritirati, ci fornisce quest’altra notizia intorno a quei principi, senza esserci però venuto fatto di scoprire e quando e con chi fossero ammogliati. La loro prigionia tuttavia non era sì stretta che non fosse ad essi concesso di uscire una volta la settimana e girare per la città, bene accompagnati (5), della qual libertà giovaronsi per fuggire una seconda volta (6). Furono allora mandate intorno lettere per richiamarli, si citarono a comparire dinanzi al Consiglio di Dieci le loro due mogli, cui fu intimato dovessero scrivere ai fuggitivi e indurli al ritorno assicurandoli che non solo sarebbero salvi, ma avrebbero ottimo trattamento (7). Invano ; poco dopo si ebbe anzi notizia dall’ oratore veneziano a Roma che i due principi con due figli ed una figlia da Firenze erano passati colà, onde fu scritto a quell’oratore li chiamasse a sè e li persuadesse a tornare a Venezia, minacciandoli altrimenti di tutta l’indignazione della Repubblica (8). Ma le domande loro erano così esagerate che non fu possibile venire ad un componimento ; ed allora finalmente scriveva il Consiglio al suddetto oratore, che siccome le mene di quei si licenzia il loro maestro di gramatica Cristoforo Muzio, cui si conferisce la cancelleria di Castelfranco e Conegliano. Cons. X, pag. 178, 179. Tutte queste notizie qui si danno per la prima volta. (1) 10 giugno 1499, Cons. X. (2) 23 giugno 1509, pag. 119. (3) Cons. X, Iti feb. 1509^10, pag. lrfl t.°. (4) Notizia da aggiungere al monastero di s. Andrea di Zirada, vedi Cicogna Iscrizioni, t. VI. (5) 4 marzo 1512, Cons. X. (0) 31 marzo 1513, e Sanudo Diarii t. XVI ove i particolari. (7) Cons. X. 22 aprile 1513. (8) 25 maggio pag. 179.