ministrato facendogli invece un annuo assegnamento (1), fu posto freno all’ abuso di potere de’ capi de’ Dieci (2), e decretato non doversi il Consiglio più ingerire in futuro di quanto si riferisse alla Promissione ducale, eccetto il caso di fellonia (3). Il Maggior Consiglio fece poi altre leggi a vieppiù infrenare i decemviri e si venne finalmente alla legge del 1408 che ne determinava espressamente le incumbenze. Intanto i Quarantuno aveano eletto in doge Pasquale Malipiero il giorno penultimo di ottobre verso le ore quindici e mezzo (4) ed assunse il ducato quel medesimo giorno alle ore ventidue (5). La premura posta dai correttori nel ricordare al nuovo doge l’obbligo di assistere ai Consigli e di amministrare prouta ed imparziale giustizia (6) accenna ai disordini che si erano forse negli ultimi tempi introdotti. Francesco Foscari morì il primo di novembre, nella prima ora del giorno (7) locchè smentisce 1’ altra favola che il doge morisse di crepacuore all’udir suonare le campane a festa per la nomina del nuovo principe, il quale, come abbiami veduto, era entrato in dignità fino dal 30 ottobre due ore avanti notte. Altri particolari ci sono raccontati dai (1) 11 Genn. 1458. y2) 23 e 25 Ott. 1458. (3) Quod a modico tempore cifra istud consilium cum additione se impedivit de Promissione ducatus nostri, et de contenti8 in illa, cantra illud quod ipsum consilium prò solita et antiqua sua libertate facere poterai et debebat et in futurum se impedire ])osset cum ma-a'.imo scandalo et periculo status n~ri, et consilium istud creatum fuerit non ad concitanda scandalo,, sed ad sedandum et providendum quod non sequantur, et prò quieto et evidenti bono status nr~i, multis respe.ctibus satis notis, ad hoc providere débemus . . . (4) Libro Regina, pag. 18. (5) Ibid. et feliciter eadem die hora XXII, regimen ducatus intravit. (6) Pi-omissione ducale del Malipiero. (7) Obiit die primo novembris 1457 hora prima diei. Libro Ursa, c. 51.