476 Da ciò nuovo disordine, poiché il vicario più volte rifiutavasi d’ intervenire salvo nei due casi suddetti, e il processo rimanendo interrotto, ne prendevano baldanza i malfattori. Il Consiglio de’ Dieci però provvedeva (1). Fu ricorso di nuovo a Roma e papa Innocenzo Vili, spiegando la Bolla dell’ antecessore, estendeva 1’ obbligo dell’ intervento del vicario a tutt’ i delitti gravi (2), e nuovi schiarimenti e severe ingiunzioni perchè la giustizia avesse il suo corso, vennero da Alessandro YI (29 giugno 1602) e da Clemente VII (8 fèbbraio 1529) (3). Finalmente Paolo III, con sua Bolla 28 ottobre 1542 al doge Pietro Landò, solen-mente dichiarava che siccome per 1’ esposizione fatta dall’oratore Gabriele Yenier da tempi immemorabili certi giudici secolari della città di Yenezia, chiamati Avogadori di Comune, erano soliti procedere insieme colla Quarantia, intervenendo il Vicario patriarcale, contro qualsiasi ecclesiastico di qualunque ordine colpevole di delitto atroce, e di condannarlo come di giustizia (4), voleva confermate le bolle de’ suoi antecessori in questo riguardo, e rigorosamente ingiungeva al patriarca l’obbligo di far intervenire a que’ processi il suo (1) Vedi il fatto nel Malip. t. II, p. 674, d’un prete che con altri due attaccò briga con un drappiere per cui ai venne alle armi; presQ, fu, cornei suoi due compagni, impiccato, affinchè essendo allora il tempo di una giostra, servisse d’esempio e tutto avesse a passare quietamente. (2) Ult. ott. 1487, Gallico. V, 301. (3) Ibid. p. 304. (4) Quod licet alias immemorabili tempore citra certi judices saculares civitatis Venetiar. Advocatores comunis nuncupati, contra quo-scunque clericos tam seculares q-uam cujuscumque ordinis regulares, etiam in sacris ordinibus constituios, aliasque ecclesiasticas personas atrocia delieta in eadem civitate et diocesi comittentes, cum inter-ventu dilecti filii pro tempore V.lis fratis Patr. Venet. in spirituali-bus vicarii generalis procèdere, illosque culpabiles repartos pro modo culpae condemnare et punire, mediantibus Conciliis de XL consueve-rint, etc. Gallico, pag. 308 e Commem. XXII.