340 groponte (1). Imperocché, sebbene quelli della terra che tanta viva gioia avevano conceputo, quando videro apparire le bandiere amiche, passassero all’ estremo della disperazione Il capitano de la predicta armata Si fece li patroni delle galee venire, E poi fecero consiglio di brigata Dicendo il ponte se vole investire. Assai parole fo, ma non l’ardire. (Strofa 81). La Cronaca Savina accusa egualmente il Canale. Il greco Ph rari za così si esprime : Quibus visis (i rinforzi venuti ai Turchi) exarehus ulve navapehus venetor. recessit ac forsitan bene fecit, immo male quando Èvbtatn, urbem sive oppidum confirmare ac munire presidio noluit. Cap. XXX 127. Pietro Giustinian (Rer. venet. L. Vili) dice il Canale proibisse ai suoi di muoversi, volendo prima attendere il resto della flotta ancorata a Politica e così perdette il momento favorevole. La lettera finalmente del secretano del Malatesta in Sanso-vino (Storia dell’origine ecc. dei Turchi) così si esprime : « In quella hora l’armata dei Veneziani che veniva col vento e con l’acqua venne a sorgere nel mezzo del canale o che ciò paresse di fare a quelli che havevano di quella il governo per.voler mettere forse meglio in armeggio e a ordine le navi e le galee perciocché tutte le rive dell’isola e della Boetia erano coperte di gente turchesca, oppure che così fosse la volontà del signor Iddio, over la dapocaggine de’ governatori, insomma tra poche ore l’acqua insieme col vento vennero a dai- volta ...» Anche lo Spandugino contemporaneo : « certamente se quello Nicolao da Canale havesse fatto il debito suo . . . ma per li peccati nostri non bastò l’animo al detto Nicolò da Canale di mandar ad esecuzione detta santa, virtuosa e famosa opera». (1) Nessuno de’ citati racconti della presa di Negroponte ricorda quell’ Antonio Ottobon che solo ebbe il coraggio di penetrare nel porto, come leggesi nel suo epitaffio già nel convento di sant’ Antonio, ora nel seminario Patriarcale : Stephano patri, Antonio aro, Hector Othobonus moniimcntum. Hic euboicum portum ab hoftte oc-cupatum trepidante classe navi sua solus ingressus est, M CCCCLXX ; ille, praelio navali ad Coriphasium expugnata turcarum maxima navi igne concepto comburitur MCCCCLXXXXVIIII. E vedi P. Iustiniani Hist.’Ven. p. 401, ediz. 1611 e Dogiioni. Il ritmo in ottava rima ha : Gie una nave ad vele gonfiate Con l’antenna alta e le sarte tirate E dirizzò il timon e investì il ponte Ma non potè monstrare troppa virtue Perchè soletta in gran battaglia fue. La nave incomenzò a voltegiare. Ch’ ebbe di grazia dovere scampare. Strofe 82, 83.