Ora mio nonno, che Dio l’abbia in gloria^ savia e prudente persona, che come 1’ uomo forte di Orazio vide impavido tutto rovesciarsi il mondo a sè intorno, senza che per questo cambiasse non dirò viso, ma ne meno forma a’ calzoni , o sciogliesse dalle scarpe le fibbie , mio nonno dico, partecipava anch’ egli di quest’odio del nipote per la razza perversa, e m’ assicurava ch’a’suoi tempi questo male non era od era assai più tollerabile. Diceva, mio nonno, che questa malignità, come le altre nuove cose, ebbe principio solamente dal novantaotto, quando cioè le arti cessarono di osservare le pratiche antiche, poiché nell’ arte de’ fornai e de'pistori, v’ era appunto un’antica consuetudine, una legge non iscritta, come dicono i dottori , ma che aveva forza di legge, la quale proibiva che qui fossero introdotte le canne innanzi al primo dì di novembre, eli’ è il miglior zenzariere di quanti se ne sono immaginati, poiché l’insetto non regge al rigore della stagione. Ora siccome ne’ primi mesi di estate contro di lui sono schermo c aiu-tatrici le rondinelle peregrine, che vanno a nostro benefizio di lui in caccia pel cielo, finché le ingrate non ci abbandonano, certo è, che lasciando anche la malleveria di questa erudizion patria a rnio nonno, ove i fornai introducessero il citato costume, più ristretto sarebbe il nume-