180 vesi in favore di Ranieri. Vincitori nella battaglia di Ponza (5 agosto) sotto il comando di Biagio Assereto, presero lo stesso Alfonso col re di Navarra ed il gran maestro di Ca-latrava suoi fratelli, molti altri baroni e quasi tutta la flotta. Immensa fu la gioia in Genova, ma non così di Filippo, cui la risorta gloria marittima di quella città destava gelosia. Laonde volle che a lui fossero condotti i prigionieri, e gli accolse con singolare magnanimità, anzi lasciatosi persuadere da Alfonso, che gli dimostrava quanto fosse pericoloso 1’ accrescere la potenza de’ Francesi in Italia, avea deliberato mandarlo a Napoli colle stesse galee genovesi già sue vincitrici. A tal notizia i Genovesi, intolleranti del dominio del Visconti, prendono furiosamente le armi, cacciano il presidio milanese e si rivendicano in libertà. I Veneziani che dopo la battaglia di Ponza, s’ erano dichiarati in favore di Ranieri (1), richiesti di protezione dai Genovesi, 1’ accordarono (2), e mandarono intimando a Filippo la guerra, quand’ egli non restituisse a Genova tutte le terre che di questa repubblica ancor teneva occupate e non ne richiamasse le sue genti (3). Filippo rispose col mandare Nicolò Piccinino ad assalire immediatamente Genova e soccorrere i soldati milanesi che ancora »si mantenevano nel Castelletto, ma i suoi sforzi tornarono vani, che anche quello si arrese e fu dai Genovesi interamente spianato. A meglio sostenere la guerra, nuovo appoggio aveano cercato i Veneziani nella lega conclusa coll’ imperatore Sigismondo (4), lasciando luogo anche ai Fiorentini d’ entrarvi. Dovea l’imperatore intimare a Filippo di restituire entro certo termine le terre occupate alla Chiesa da’ (1) 18 Ott. 1435 Secr. XIII, 185 t.° (2ì 4 Genn. 1436, p. 194. (3) 30 Marzo, p. 218. (4) 31 Agosto 1435, Comm. XIII, p. 1.