127 Antonio da Gentile consiglieri, Giovanni di Arezzo (1), Cor-radino da Yimercate e Maffei da Muzano secretarli del duca, non che per Simonino de Ghilini (2), deputati del Visconti. Le pratiche in Ferrara furono però maneggiate da Garnerio da Castiglione e da Giovanni Corvino di Arezzo pel duca, da Paolo Correr e Santo Venier (3) per la Repubblica, da Palla Strozzi e Averardo de’ Medici per Firenze. Avrebbe voluto il cardinale cominciare le conferenze il dì m dell’ Ognissanti, ma la Repubblica rispondeva il 25 ottobre che sarebbe impossibile far convenire i suoi ambasciatori per quel dì in Ferrara, giacche per la peste che allora flagellava Venezia, i cittadini erano sparsi, e malagevoli quindi le elezioni : tuttavia farebbe ogni sforzo onde fossero colà il 3 novembre. Quando poi furono raccolti tante insorsero difficoltà che il maneggio si protrasse in lungo, ed intanto seguì un ravvicinamento del duca di Savoja con quello di Milano pel matrimonio che questi contrasse con Maria figlia di quello (10 gennaio 1428). Un messo del Visconti di nome Valfenario chiedeva al Carmagnola un salvocondotto per venire a conferire con lui, al ohe la Repubblica opponevasi, ammonendo il generale a non badare a codesti maneggi del duca, tutti arte ed astuzie (4). E già la primavera cominciava, il tempo a riprendere le operazioni era opportuno, il governo sollecitava, ma il Carmagnola domandava invece di potersi recare per la sua salute ai bagni. Rispondevagli il Senato, sorprendergli tale domanda in quel momento, sapere eh’ egli stava benissimo, e (1) Questo nome leggesi nel docum. e non Gio. da Reggio. (2) Non Gio. Antonio Gallina come in Morosini nel documento si legge : Et similiter fiat salvus conductus Simonino de Ghìlinis famil. ducis Medlni itur. ad presentiam diati Dnis cardinalis Bono-niae presentialiter escisi enti. (3) Non Nicolò Contarmi come altri scrissero. Secr. X, p. 96. (4) Secr. X, p. 123 t.