351 di una somma che 1’ oratore avea facoltà di portare fino a ducati duecentocinquantamila (1) ; ma tali erano le pretese del Turco, il quale anziché cedere Negroponte domandava Stalimene e centomila ducati l’anno di tributo ¡2), che ogni trattativa fu sdegnosamente respinta. Animava quindi la Repubblica più che mai Usun Hasan a continuare nelle sue imprese contro il Sultano (3) e gli spediva ambasciatore Caterino Zeno (4) ; accettava di buon grado la notizia pervenutale da un Giovanni Battista Volpe, vicentino, agente da oltre sedici anni nelle regioni di Russia e Tartaria, che informava aver indotto Mohamed imperatore degli Sciti a muovere ai danni dei Turchi, e fu mandato un nunzio a conoscere la verità della cosa (5) e a raccogliere esatta informazione del paese, delle genti, dei costumi, delle strade, ecc. ; spediva infine Paolo Morosini alla dieta che l’imperatore avea raccolto a Ratisbona con commissione di cercare di metter pace circa alla successione del regno di Boemia già da un pezzo disputata dal famoso Mattia Corvino figlio del grande Uniade e re d’ Ungheria al suocero Podiebrad, e dopo la morte di questo (1471) pretesa altresì dall’imperatore Federico, dal duca di Sassonia e da Alberto marchese di Brandeburgo (6). Ed avendo i Boemi eletto il principe polacco Wladislao II, Mattia, cui il papa avea promesso quella corona, occupò 1’ Austria e tutto in Germania presentava 1’ aspetto della guerra e del disordine. Nè miglior condizione era quella degli altri Stati d’Europa. La Francia erasi finalmente liberata, sotto Carlo VII, (1) Commissione 2 gennaio 1470^71 p. 174. (2) Malip. 67. (3) 7 Marzo 1471 Secreta p. 2 t. (4) 18 Ma°\ 1471, p. 24 ove la Commissione, e 10 settembre p. 60 t. (5) 26 marzo ibid., p. 8. (6) Secreta XXV. Commissione a Paolo Morosini inviato a Ratisbona p. 12.