71 chi credettero una delle loro, divenne inevitabile la battaglia (1). Era il 29 di maggio 1416 al levare del sole, quando il Loredano ordinate le sue galee, lasciandone tre alla riscossa, cioè la Dandola coll’ ambasciatore e proveditore Dolfìno Veniero, la Loredana del fratello del generalissimo, e la Capella di Candia, fatto rinfrescare l’equipaggio e mettere in punto le armi, invocato il nome di s. Marco, si mise alla vela. Lo che veduto dai Turchi, gli si mossero tutti incontro e cominciarono a trarre bombarde e verettoni. Ora è bene udire lo stesso Loredano nella sua relazione al doge e alla signoria (2) : « E virilmente io capitano investii nella prima galera combattendola animosamente ed essa fece grandissima difesa per essere molto bene in ordine d’ assai vigorosi Turchi i quali combattevano come draghi. Ma colla grazia d’iddio la sottomisi e la vinsi e grandissima parte de’ detti Turchi feci tagliare a pezzi. Ma fu grandissima pena e fatica di averla, perchè le altre galere mi vennero da poppa della mia dal lato sinistro e con molte saette di freccie si sforzavano di tirare contro di me. E ben le sentii, che fui ferito nella mascella sinistra sotto l’occhio d’una freccia che mi passò la detta mascella ed il naso e nella man sinistra fili ferito d’ altra freccia che mi passò la mano da un lato all’ altro. Le quali piaghe assai mi furono di gran danno. Ancora fui ferito da molte freccie nella persona e nella man destra, ma non mi fecero gran danno se non le prime due. Non mi restai per questo, nè sarei restato per alcun modo fino alla morte, ma anzi virilmente combattendo, feci ritirare indietro le dette fuste e sconfìssi e presi la prima galera e misi la mia bandiera in (1) Ducas XXI, negli Stor. bizant. Questa circostanza è taciuta dalla relazione di Loredano. (2) Cronaca Sanudo.