312 e Trabisonda il cni impero così finiva nella persona di Davide Comneno. Scriveva il Senato lettere urgentissime a Pietro Tomaso suo secretano in Ungheria (1), onde rappresentasse a quel re Mattia Corvino il pericolo d’Europa, ed eccitasselo vivamente ad inviare suoi nunzii al papa e al re di Francia per una lega comune; mandava inoltre al re di Francia Bernardo Giustinian e Paolo Barbo (3), nè ristava di maneggiarsi presso il papa. Ma il re Luigi XI scusavasi dicendo essergli impedita la via di Alemagna per le discordie dell’imperatore col re d’ Ungheria, voler egli prima riacquistar Genova che erasi liberata proclamando di nuovo doge Prospero Adorno (1461), perchè da colà avrebbe poi potuto passare le sue truppe in Oriente ; essere sulle mosse di partire per Bordeaux, ove si deciderebbe (3). Dall’ Ungheria e dalla Boemia però venivano ambasciatori (4) a Venezia ove tenevasi grande adunanza per provvedere alle cose occorrenti (5). Ma nulla erasi ancora stanziato, quando venne a morte il doge Malipiero. Cristoforo La Promissione ducale del suo successore Cristoforo Moro, doge Ì^vn Moro, eletto il 12 maggio 1462, va distinta per un articolo in virtù del quale, tolto già ogni avanzo di democratico governo (6), più non esistendo la cosa, toglier si volle perfino il nome. Statuivasi per esso che alla denominazione di Comune venetiarum, quella si sostituisse di Dominium o Signoria, cominciato fin da alcuni anni prima ad introdursi in qualche atto, e che or divenne di regola. Così era raggiunta alfine quella meta a cui la classe patrizia avea (1) Secreta 26 ottobre 1461, p. 65. (2) 13 Nov. ibid., p. 73. (3) Ibid. pag. 77. (4) 14 Giugno 1462 p. 92 t.° e 9 agosto p. 101 t.° (5) 11 Ott. 1462 p. 115. (6) Libro Regina M. C. p. 37 t.°