233 Intanto a Suleimano succedeva Mohammed I, che riuniva sotto il suo dominio tutt’ i possedimenti ottomani, e col quale l’impero greco ebbe pace, anzi il sultano stesso visitò Costantinopoli ove fu splendidamente ricevuto (1). Le cose s’intorbidarono nuovamente sotto il successore Murad (Amurat II) che pose l’assedio a Costantinopoli, ritirandosene soltanto alla notizia della rivolta del fratello Mu-stafà ; penetrò poi devastando nel Peloponneso e nell’Albania (1423) e la Repubblica spaventata, mandava l’ultimo agosto del 1428, Jacopo Dandolo ambasciatore al sultano per trattare della pace, domandando fra altre cose le cedesse i contorni di Salonicchi, già da lui occupati, in compenso dei quali, essa avrebbe pagato centocinquantamila aspri, con facoltà all’ambasciatore di arrivare fino a trecen-tomila e di dare generosi doni ai ministri. Avea l’ambasciatore ad insistere specialmente sulla liberazione dei Cristiani che si trovavano sopra due navi prese a Gallipoli (2). Ma ogni tentativo fu vano, Murad s’era fitto in capo di riavere Salonicchi, eh’ ei diceva aver già appartenuto a suo avo Ba-jezid, non poter assolutamente tollerare fra le sue terre e quelle dell’ imperatore (Gio. Paleologo II) un possedimento veneziano (3). Venezia mandava quindi a quella volta il 15 maggio del 1429 Lodovico Loredan, coll’incarico disoccorrere il capitano generale Andrea Mocenigo, al quale davasi la commissione di cercare d’impedire ai Turchi i passi di Costantinopoli e di Gallipoli (4). Murad però alla metà di febbraio del 1430 moveva con numerosissimo esercito al-1’ assedio di Salonicchi. Era allora libero da ogni nemico, (1) Hammer, t. IV, p. 224 ediz. ital. (2) Secreta X, ove leggasi pure la lettera Ducale. (3) Hammer, p. 376. (4) Secr. XI, p. 9. Vol. IV. 31