405 visdomino perchè non gli ha bastato l’animo di scacciarlo per altro mezzo, ha fatto far sai a Comacchio contro le nostre capitolazioni, ha fatto disfar le nostre bastie di Cavarzere dicendo di voler dar esso i confini. Queste sono ingiurie leggiere ? Quali riputeremo grandi ? Seguite le vestigie dei vostri maggiori che non di manco attesero a propulsare le ingiurie che a conservare la pace, perseguitate costui vostro nemico col ferro, e col fuoco in terra ed in mare; estinguete questo incendio che ci è tanto da presso dopo che per la vostra tolleranza ne minaccia pericolo. » Vinse il partito della guerra e fu con grande contento del popolo (1). Il doge Giovanni Mocenigo ne diede avviso a tutt’ i rettori delle varie provincie col seguente bando : « Giovanni Mocenigo per grazia di Dio duca di Venezia ecc. ai nobili e savii rettori nostri fedeli e diletti, salute e la nostra affezione. Dappoiché il duca Ercole di Ferrara con violazione e infrazione delle preminenze, delle immunità e dei capitoli conclusi coi suoi progenitori ha stancato e provocato per parecchi e diversi modi, vie e mezzi il nostro quetissimo animo, abbiamo deliberato dopo lunga pazienza per vendicare tanta ingiuria a noi fatta, correre ed irrompere contro di lui e contro tutte le terre e luoghi suoi, come potrete aver inteso. Per lo che vogliamo da voi e v’ ingiungiamo che tosto ricevuto le presenti, facciate pubblicare nei soliti luoghi del nostro governo, la detta nostra giustissima ed onestissima guerra contro il detto duca Ercole pubblico nostro nemico, facendo lecito a tutt’ i nostri sudditi e abitanti dei nostri luoghi e terre, di andare a piati) « E in bandirla (la guerra) se ha visto un contento sì grande nel populo che mai è sta tolto a far guerra de tanto consentimento» Malip. pag. 257, e p. 258: « molti del popolo senza stipendio seguita 1’ esercito e 1’ arm'ada parte mossi da speranza de guadagnar, parte dall’ odio che i porta a la città».