423 Il suo ambasciatore giunto a Venezia sponeva in Senato quanto al suo signore dolesse di quella guerra, come voleva cercare di stornarla dal suo cugino re di Napoli; quando non riuscisse, farebbe pace col re di Granata, e verrebbe egli stesso in suo soccorso. Lodava quindi e ringraziava la Repubblica di non aver voluto dare appoggio ai ribelli, pregavala unire anch’ essa i suoi sforzi per la pace d’Italia, ma se questi tornassero vani, volesse a lui unirsi a procurarla con la forza. Rispose il Senato non mancherebbe giammai de’ suoi buoni uffici per la pace, ma siccome erasi astenuto dal soc-correi’e i baroni ed il papa, così si asterrebbe riguardo al re di Napoli e a quello di Castiglia (1). Vedendo alfine il papa che poco frutto facevano le sue armi, ed era minacciato dal re di Spagna, vedendo altresì il re di Napoli il pericolo di una calata di Francesi, le due parti vennero a pace l’il agosto 1486, pace illusoria, poiché Ferdinando fece tosto arrestare il conte di Sarno, Francesco Coppola, i conti di Carinola e di Policastro suoi figliuoli, Antonio Petrucci e molti altri, ne confiscò i beni, poi li fece decapitare. Poscia impadronitosi dell’Aquila, negò al papa il tributo, e a proprio senno disponeva dei benefici ecclesiastici nel regno. Il conte di Sanseverino perseguitato dal duca di Calabria, perdute le salmerie e la maggior parte delle sue ’genti, entrò nel territorio veneziano (2) e domandò (1) 3 Agosto, p. 27, Secreta. (2) Alla domanda del Sanseverino di poter mettere suoi alloggiamenti in Cervia e Ravenna dopo che il papa avea conclusa la pace, e di essere dalla Repubblica soccorso nelle nuove imprese che disegnava, rispose il Senato : « quando ultimamente l’Eccellenza sua si partì per andare all’impresa el non manchò si cercasse darne carico appresso il mondo di tale soa levata, dicendoche la fosse sta cum impulsione ecum intelligentia nostra per turbar Italia e ancora che el efiecto abia dimostrato el contrario, appena se abbiam possudo alleviar di tal calumnia.. « Consideri ora la Eccellenzia soa per la sua sapienza se hora nui li dassimo lo alozamento che ci vien richiesto, quale carica e nota aves-samo appresso tutti. »