427 mondo raccolte tutte le sue genti, che i Veneziani irrompendo si spinsero àvanti fin quasi a Trento, a mala pena salvato dal suo vescovo Ulrico. Vennero alfine le genti tirolesi capitanate da Gaudenzio Matich, conte di Kirchberg, e tentarono d’impadronirsi di Eoveredo, ma il proveditor veneziano Nicolò Priuli respinse valorosamente l’assalto. Scelse la Repubblica a suo capitano generale il conte Giulio Cesare da Camerino con Pietro Diedo e Girolamo Marcello proveditori (1) raccomandandogli la difesa di Roveredo, ch’egli però, fosse timidità od altro, lasciò prendere sotto i suoi occhi mentre accampava soli cinque mila passi lontano (2). Il Priuli invece raccoltosi nella rocca continuò bijon tempo ancora a difendersi finché dovendo cedere alla superiorità del numero, fu condotto via prigioniero (30 maggio). duca avesse senza motivo fatto arrestare ed invase alcune terre di essa ; essersi egli adoperato invano per ritenernelo ; essere l’arciduca circondato da malevoli ed emuli della Repubblica che continuamente lo eccitano contro di lei ; tutiavia cercherebbe ancora d’indurlo a componimento. L’anno prima erasi concluso un trattato di confini, dazii, strade, ecc. con Federico padre di Massimiliano 26 lug. 1486 Comm. XVII, pag. 82. (1) 8 Mag. 1487 Secr., p. 73. (2) Lettera ai Proveditori 1° giugno pag. 78 : dispiacere di quella perdita, e sposizione fatta al legato del papa di tutto il corso della vertenza ; « per dichiarire adunque el facto tochante i conti d’ Archo sopra i quali il detto signore (il duca d’Austria) fa tutto il fondamento di questo suo insulto et insolente invasione, sappia la Signoria v.ra esser vero quello che negli precedenti zorni gli dicessimo e che tra quelli de Archo et i subditi n.ri da Riva za bon tempo è vertida lite et differentia de confini et per haver essi conti alcune terre, l’utile dominio delle quali è suo, ma il directo è nostro, et di nostra jurisdiction, le decime dele qual spectano a la terra n.ra de Riva, havendo loro da do anni in qua occupata et usurpata la detta nostra jurisdic-tione e posta sua propria auctoritate sopra esse terre per segno de termini e confini alcuni sassi cum le loro arme suso facendole de sua jurisdiction et intacando per buon pezzò dell’antiquo e indubitato territorio n.ro. Domandavano i dicti n.ri davanti de nui che mediante el debito favor de la justizia li fassamo restituir quello di che erano sta expoliati, sopra, la quale cossa facendo nui la debita istanza, i dicti