270 servitù tedesca nella famiglia del doge merita qualche considerazione. Aveala scelta Jacopo a sua maggior sicurezza ? Era un lusso del tempo ? E come al Varoter, fu fatto egual divieto ad un terzo servo di nome Giampietro. Dalle quali cose tutte, che risultano dagli atti del Consiglio, certa apparisce la colpa del Foscari e regolare il procedimento, in relazione al quale la galea Trevisana partiva per dar esecuzione alla sentenza, il giorno 25 febbraio 1445, munita d’ una lettera di commissione scritta dal Consiglio de’Dieci, ma portante la solita formula : Nos Franciscus Foscari ecc. (1). Il 8 marzo la dogaressa domandava per mezzo del doge al Consiglio licenza di poter trasferirsi a Trieste ad abbracciare 1’ amato figliuolo, prima della sua partenza per 1’ esilio (2), ma non le fu concesso. Jacopo intanto continuava a non voler obbedire, e troviamo che 1’ 11 marzo il Consiglio mandava al doge eccitandolo usasse della autorità di padre e di principe per indurre il figlio ad obbedire al decreto dei Dieci e non dare esempio sì scandaloso di resistenza. Tutto fu inutile, ed il Consiglio confermando il 7 aprile 1445 la già pronunziata sentenza contro Jacopo, confiscavane i beni e statuiva che nessuno potesse portare in alcun tempo una proposizione di grazia in suo favore. Non pertanto il Consiglio dei Dieci era sì lungi dal procedere in questa faccenda con odio, o con altre basse intenzioni e crudeltà, come gli venne assai largamente attribuito, che spiegò anzi nell’ esecuzione della sentenza una fiacchezza veramente straordinaria, come ne accerta la parte (1) Ibid. pag. 175. (2) Ib. p. 177 t.° — Si noti ohe i capi del Consiglio erano cambiati, il Loredano non ne faceva più parte. Erano Francesco Balbi Pietro Michiel, Gio. da Pesaro.