471 La scuola di s. Maria della Grazia, a s. Fantino, accompagnava vestita di bruno i condannati a morte consolandoli ed esortandoli alla rassegnazione e ne conduceva poi il cadavere alla sepoltura. Altre aveano per iscopo di dar ricovero ai mendici, rifugio ai traviati pentiti, cura e conforti agli ammalati ecc., supplendo così l’obolo del povero, deU’artigiano, del bottegaio, uniti in confraternita, ai grandi stabilimenti or mantenuti dallo Stato o dal Comune, o per le contribuzioni soltanto dei ricchi. Altre volte facemmo cenno della condizione del Clero nella Repubblica e delle vedute con cui questa in tal proposito si governava (1); non ispiacerà forse, poiché le leggi ad esso relative ebbero pieno svolgimento in questo secolo, che qui le riassumiamo. La Repubblica, favorevole sempre al mantenimento dello spirito religioso, voleva un clero istruito, di buona morale, che attendesse al vero bene delle anime, ma in pari tempo sommesso alle leggi e che solo occupato del sacro suo ministero, non s’ingerisse in materie di competenza dello Stato, nè desse motivo a difficili e spiacevoli complicazioni. Perciò mentre tutti gli ordini religiosi venivano accolti, e tutti aveano loro conventi e chiese, il governo vigilava sul loro buon contegno, e reprimevano gli abusi, e si'dava tutto l’impegno nel raffrenare i disordini, nè voleva avessero parte gli ecclesiastici ad uffici pubblici, come di notari, scrivani, cancellieri ecc., (2) anzi per legge 23 settembre 1498 venivano esclusi dal Maggior Consiglio perfino que’ nobili che avessero qualche commenda o beneficio ecclesiastico (3); in generale erano cacciati, (1) Vedi toni. Ili, pag. 161 ec. (2) 19 Gennaro 14742.5, Libro Ree/ina pag. 145. (3) Libro d’Oro M. C. t. IX, e Raccolta leggi M. C. t. XXV(