7 o nero con gioiello in cima, e di gioielli altresì ornavano le lunghe scarpe appuntite. La compagnia componevasi di giovani delle più ricche famiglie e a solo scopo di onorevoli e cavallereschi trattenimenti dando magnifici festini, laute cene, e serenate, e giostre, e corse di barche, e suddividevano in varie compagnie con diversi nomi come di Sempiterni, di Fraterni, di Cortesi ecc., ciascuna con proprii statuti (1). Yi aveano parte anche donne le quali pure portavano l’impresa splendidamente ricamata sulla manica della veste ; tutte le compagnie poi erano sotto la vigilanza dei Proveditori di Comun e del Consiglio dei Dieci. Le quali cose relative ai costumi ci piacque di riferire come testimonio della ricchezza a cui pochi anni dopo la guerra di Chioggia era risorta Venezia, e perchè codeste feste straordinariamente pompose all’ innalzamento di Steno non furono probabilmente senza che vi avesse qualche parte il governo, il quale e coi divertimenti e colle guerre avea forse bisogno di tener distratto il popolo per poter j-invi-gorire il potere dell’ aristocrazia, affievolito come vedemmo nel tempo in cui, per la grande distretta in che la città si trovava ridotta, anche i suoi ordini erano stati sconvolti e la plebe s’ era fatta tumultuaria e imperiosa, come mostrò nei casi del Pisani e del Zeno. Doveva dunque 1’ aristocrazia tendere per ogni modo a riacquistare l’antico posto e a rassodarvisi ; e difatti vedremo tra non molto abolirsi totalmente l'arengo o assemblea popolare già ridotta a pura forma e di raro convocata, e cessare ogni traccia di democratico governo. Fu la ducea dello Steno dal 1400 al 1414 ricchissima (1) Quella degl’ Immortali istituita nel 1541 per imitar le onorande vestigie dei nostri progenitori, al § 21 proibiva per evitare gli scandali l’ammissione di meretrici nelle feste, al § 34 di recar alcun danno nella casa del compagno ove si faccia pasto o festa, di promuover alterchi ecc.