9° buon mercato. Imperciocché quivi nessun vi chiede scotto o pigione; vi servono anzi gratis d’acqua pura, o se volete fiu con l’anicetto, che certo è l’ultimo termine dell’umano disinteresse. Poi vi daranno anche leggere le gazzette; veramente quanto alla Gazzetta privilegiata poco importa, se ne potrebbero dispensare; ma hanno pur le francesche, e queste la sanno giusta! A quest’ombra ospitale uno può altresì senza muovere un passo rifornire e accivire di tutto l’occorrente la casa: qui verranno di mano in mano a visitarlo i maestri di quante sono le arti e le industrie amane: capiteranno un dopo l’altro e il tornitore con le sue robe d’avolio, portacigari, canoi da calze, e il legnaiuolo co’ dodici buoni seggiolini fini a buon mercato, e la mercantessa delle coltrici e quello dai lumicini, e il calzolaio.delle pantofole per la notte; ebe più? dopo averla fornita, si provvede financo alla sicurezza della casa e v’esibiscono il cane: che bela razza de cani barbini, signori! Alle due pomeridiane il coro degli ammiratori è volto all’estremo angolo meridionale della piazza. Qui incomincia e si compie un nuovo spettacolo; spettacolo di beneficenza e d’amore. Una man generosa dà a mangiare a’ colombi; quelle care bestiuole sentono l’ora, vo-lan per l’aria dal disio portate fino dagli estremi