agi il pubblico in nulla. Un solo dubbio, o ci pare, potrebbe giustamente esser mosso, se opportuno fosse collocato quel potente suo trillo nella seconda parte. Chi per lo contrario non sente tutto il potere di quel Cara nella cabaletta dell’Armida aggiunta al prim’atto, detto con quell’espressio-ne, e quell’ espansione di affetto , ben può dire d’ esser tetragono ad ogni ispirazione del bello. Lo stesso dicasi di quel sospiro, di quell’amoroso iato di voce con cui ell’accresce l’espressione e 1’ affetto di quel M’ innamora nell’aria di Nicolini: Or che son vicino a te. Simili tinte, simili colpi da maestro caratterizzano il grande artista, e possono più sentirsi e laudarsi, che farli risaltare a parole. Del rimanente in tutte le altre parti dei luoghi sopraccitati si notano eguali sottili accorgimenti, quelle tinte dilicate e sublimi che nel suo canto forman già scuola. La Pasta è sempre a sé stessa presente ; a lei non isfugge la più lieve situazione ; ogni passo, ogni gesto è fatto secondo convenienza e ragione, dal diverso colorir della voce, all’alzareed abbassar delle braccia.Così nel famoso duetto : Ah se de’mali miei ec. all’ attento osservatore non sarà forse sfuggito, con che acconcezza di azione e digesto eli’ accompagna quel Nemico il del provai e il Fin dai primi anni: in ciò consiste il vero pregio dell’arte, che certo per qualche cosafu dettaarte d’imitazione.