3og ben onde ammirare il bell’ingegno del giovine cantore, e vivo sorgerà il desiderio in ognuno che si bei doni non sieno per l’Italia perduti in una pruova difficile, maravigliosa pur se si vuole, ma che non lascia di se dopo altra traccia che la manchevol memoria. XVII. Teatro l’ Apollo. — Ida del maestro Bornaccim (*). Con 1’Apollo non si scherza: l’impresario, i cantanti, e firio le ghirlande, le colonne, i cigni e il colore hanno il loro representante, anzi il lor battagliere in Milano (**). Peccato che le costui arme sieno già da lunga mano spuntate a ogni offesa e difesa! Sono anzi armi che feriscon le mani a imbrandirle; e però strilli, imbizzarrisca a sua posta colui; non l’udremo già noi, e seguiteremo a dire la vergine nostra opinione, che sarà (*) Gazzetta del 29 ottobre 1833. (**) Preghiamo, anzi supplichiamo il benigno lettore a leggere il Cetisoi'e universale dei Teatri del 16 corrente articolo Venezia. Ci saremmo da noi stessi procacciata una tale soddisfazione, ristampando qui !’ articolo • he a noi si riferisce se non ci fossimo fatta una legge ili 11011 inserire mai nel nostro foglio cosa mea che decente. 1 18*