l6o Il caro diporto ebbe termine dinanzi al caffè ... I miei compagni, i quali forse non s’avvisavano che la notte toglie alle cose il colore, vollero vedere le turbe che tornavano dalle loro merende della Motta (poiché il rass. è del 1760) e del Lido, che certo fu un singolare diletto perchè la gente ci passava dinanzi com’om-bre, nè si vedeva in volto. Qui anche i cinque si dispersero, chi da una e chi dall’altra parte. Un cassiere trovò un compagno cassiere, e incominciò a discorrere di pagamenti e di casse; un intendente andò ad intendersi con altre intelligenti persone; il terzo s’ ecclissò affatto, e chi sa come o in qual astro s’era ecclissato; io infine rimasi solo con l’amico libraio a discorrer di libri e d’indigestioni. Dopo un giorno sì lietamente passato, imiei amici ebbero ancora la bontà d’invitarmi di là non molto ad un’altra simile gozzoviglia: non volli però troppo abusare della loro condiscendenza, mi bastò quel primo saggio, e intanto eh’ e-glino bevevano e mangiavano forse alla mia salute, io scriveva questa mia nota per aver ognora presente questo lunedì d' ottobre alla memoria.