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in trotta ad ammirarlo, come giù anche dal citato frontispizio si Pi palese.
     L’opuscolo si compone d’ un suo discorso, e d’ una iscrizione, nè sarà discaro forse al lettore 1’ aver un saggio dei concetti e dei modi die adornano si l’uno che l’altra. E però a pagine diciassette del discorso si legge. <c L’infelice inalato giunto a casa nel ventesimo ottavo del giugno prossimo passato il vedemmo smodatamente visitato da un formidoloso corso dell’ uno e dell’altro sesso, formando un cruecievol contorno allo strato del nostro troppo compassionevole viatore, donde vane erano perfino le raccomandazioni a riguardo d\essoluì_, dettandoci quasi un maligno capriccio che un leale attaccamento al medesimo . . . Oh! terribile orrore ... ! »
—	Ed oh veramente, aggiungiamo anche noi, ten ibile orrore ! E a pagine ventidue “ A dir tutto le doti avea, 1’ applauso delle quali compirà eternamente 1’ alloro della maggior ricordanza delle sue inalterabili virtù. Il commercio però nonio favoriva che alla deteriorazione. Ma che poi ! qualche intrigo si maneggiava da certi sfa-tiggiati zambri che fino sull’ orlo del suo tran-goscio colla più sfronita simonia affacciavansi ai legittimi eredi, onde testasse o travalicasse ad un tempo. — Vili! . . eccliè più! . . Guai a dii' tutto !.. »