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no inimico. A. me piacciono i caffè d’infra terra, ed ancora i caffè nel verno e in ispecie di carnovale. Oh qui sì che allora si passa bel tempo! qui l’aria fredda della notte non giunge; nè si fuma già, ma si arde e si fa ardere. Però noti può negarsi che in tempi ordinarli il bel tempo dei caffè non sia cosa limitata assai ed uniforme. Gente seduta in tutto suo agio su pe’ sedili che beve o mangia, e parla e discute e sentenzia, se non condanna ; sempre i soliti volti, i consueti discorsi, l’ordinaria creanza: questo è il bel passatempo. Nel carnovale tutto cangia d’aspetto: tutto è varietà e movimento. Ecco con due dita di tela cerata sul volto, con una foggia un po’strana di vesti, con un solo giustacuore dei tempi, che son detti di sopra, della garba e della malvagia, avete subito entratura ed accesso presso le più schive persone, ogni uomo e ogni donna vi fa buona cera: non v’ha più distinzione di gradi, ognuno diventa a voi eguale, e ne acquistate perfino il diritto .di mandare altrui alla mal’ora, senza ch’egli per questo minimamente s’offenda. Ogni persona in maschera si fa bella: Oh bella maschera! vieni, ascolta. Mi conosci? Questo è il grande aflar della sera ; e se a questo s’aggiunga quel caro appicco di tante belle couversazioui, il Bonclì con cui le genti e con la maschera e senza si danno la buo-