327 già più volte l’ occasione di annunziare che a Londra e a Parigi, colà appunto dove prima si fece a’teatri l’applicazione dell’ ingegnoso principio., e dove per conseguenza il lungo uso e l’esperienza aveva recato all’ultimo apice di perfezione le macchine, più volte era avvenuto, che a un tratto s’eclissasse la nuova luce, onde se ne dovettero subitamente sospendere gli spettacoli. Or bene quella nemica Che a’ bei principii volentier contrasta volle appunto che ciò che accadde a Londra e a Parigi, qui pure a Venezia accadesse: alla fine del prim’atto venne meno il sottile alimento alla fiamma, ed a poco a poco languendo, alla fine i lumi si spensero. Ma ciò che non fecesi nè a Parigi, nè a Londra, l’accidente non turbò qui nè interruppe un solo momento lo spettacolo: dalla novella infida fiamma traditi, si tornò in seno all’antica, e già per tanti buoni ufficii provata ; in un attimo si riaccesero le ordinarie lanterne, e alcune cere sparse qua e là di fuori dai palchetti, fecero l’ufficio dell’usata lumiera : onde nello stesso sconcerto ebbesi un nuovo argomento d’ ammirare 1’ antiveggenza e la cura di chi presiede a’ nostri spettacoli. Ora sorprendersi dell’accaduto sarebbe come il sorprendersi che a mezzo i concenti d’un gentil citarista mancasse a un tratto la corda,