843 6. (a pag. ISO), Serenissimo Principe. Appena saputo in questa mattina l’arrivo in Venezia del generai Baraguey d’ Hilliers, che comanda la divisione, la quale oi circonda ne’ punti più vicini, ho creduto di ben servire agli eminenti pubblici riguardi, cercando di vederlo per decifrare, se era possibile, le cause degli orribili avvenimenti, che vanno ogni giorno succedendo con estrema rovina delle cose nostre. Introdottogli però subito l’argomento dell’ occupazione delle nostre città, e provincie fatta dalle sue. armi in mezzo alla miglior armonia fra li due Governi, e dopo tante solenni anche recentissime dichiarazioni del direttorio esecutivo ; egli con apparente franchezza mi rispose, che delle operazioni militari in quella parte de’ pubblici Stati non poteva conoscerne la cagione, che gli ordini, a lui rilasciati dal gen. Bonaparte, non erano certamente ostili, e solo si restringevano a commettere di dissipare l’attruppamento de’ paesani armati, se ne avesse incontrati ; che per tutto il Friuli, e per il territorio trivigiano regnava la maggior tranquillità, e che anzi essendo nato qualche disordine in un solo comune, aveva ricevuta dal luogotenente d’Udine una riparazione, della quale era soddisfattissimo, eolie poteva assicurarmi, che eguale soddisfazione risentita avrebbe il suo generale in capite. Non tu da me intermesso mezzo alcuno per eccitarlo a liberamente spiegaisi, cosa si volesse dalla Repubblica in Venezia? ma fuori di alcune generali doglianze, che già sono state in varie occasioni fatte presenti all’eccellentissimo Senato, niente altro di positivo mi è riuscito di ritrarre, se non eh egli era un uffiziale di semplice esecuzione, che non poteva conoscere 1 intenzioni del suo generale in capite, e che mi raffermava, che le sue commissioni non erano certamente ostili. Tratto così poco frutto della conversazione con questo generale, avendo sapute, ch’egli si era abboccato prima col suo ministro, cercai tosto di vedere il ministro stesso per p-ocurare di trarre da lui qualche lume in mezzo a così desolanti oscurità di circostanze. Mi ripetè il ministro quasi le parole medesime del generale assicurandomi di non aver potuto da lui ricavar altro : e sulle mie rap-