112 agli armatori austriaci ed inglesi, rispettando, in quanto fosse possibile, i Veneziani (1). Alcuni ritardi sopravvennero nell’armamento, ed intanto un ordine di Bonaparte dal quartiere generale di Bologna (7 ventoso) 17 marzo, ingiungeva al Laugier di conformarsi pienamente alle istruzioni che avrebbe ricevuto dal Sibille (2). Parti dunque il Laugier l’8 (18 marzo) da Lagoscuro col suo vascello il Liberatore d’Italia veleggiando nell’ Adriatico, siccome informavano i comandanti veneziani che non lasciavano di tenerlo d’occhio. Prese il 6 germinale (25 marzo) una barca della flottiglia imperiale che usciva da Trieste (3), e trovavasi il 22 (13 aprile) nel porto di G-oro, donde mandò il marinaio Maurin alla Mesóla per richiamare da colà altri due bastimenti francesi che vi erano rimasti (4), e coi quali si avviò verso Venezia a tenore degli ordini di Bonaparte che da Judenburgo avea scritto il 20 germinale (9 aprile) al generale Kilmaine : « Darete avviso subitamente al comandante d’ Ancona e a quello di Trieste di far correre i nostri corsari contro le bandiere veneziane (5). Laugier, incontrata nelle vicinanze di Caorle una barca di pescatori, potè impadronirsi di certo Menego Lombardo di Chioggia, vecchio di anni set- (1) All’ Archivio fra le Carte degli Inquisitori. (2) Au quartier général de Bologne le 7 ventóse an 5 de la Rép. une et indivisible. Au citoyen Laugier comandant un vaisseau. C’est au citoyen Sibille à Ancóne que vous deves vous adresser pour recevoir des ordres, (autografo). Bonaparte. (3) Specie di memoria scritta da uno de’ marinai. Arch. Cart. Inquis. (4) Maurin riceve ordine di partire subito por la Mosela (Mesula) pour faire dechandre le deux bâtiment français qui s’i trouve. Precisamente cosi. Marinaio, memoria suddetta. Arch. Cart. Inq. (5) Darù XI, nei documenti, pag. 229.