34a nell’ entusiasmo del pubblico. E di vero con maggior calore ed energia non si potevano cantore, o pure rappresentare il duetto e il terzetto del primo e il duetto/« mia mano affiti tu sei del second’atto. Alcune situazioni fecero un’impressione ancora maggiore, e qualunque cosa si dica della ripetizione delle stesse attitudini, dei medesimi gesti, la passione, la verità, e la grazia tenevano il luogo della novità. Molti modi di canto e nel ritornello della cabaletta della cavatina, e nel duetto, e qualche gesto, come Nel tuo cuor li vo'ferire, furono da lei acconciamente variati. La Bottrigari ebbe la prima, e forse anche più lieta, accoglienza; ella di sera in sera si fa più franca e signora della parte e del canto, a tal che questa gentile Adalgisa, lasciati i veli e le insegne sacerdotali, dovette alla (Ine della rappresentazione mostrarsi in mezzo a Pollione ed a Norma sotto le modeste sembianze casalinghe, anzi pure in mantello e grembiule, strana unione di tempi e di costumi! Quel che il Donzelli non ottenne nelle due prime sere, ottenne nella terza, e cantò con bellissimo eifetto, e maggiori applausi il duetto finale: nel rimanente della musica fu in tutto eguale, poiché nel rimanente, cioè nella cavatina, e nel duetto non vi poteva esser luogo a nessuna gradazione. Eguali furono pure gli applausi al Guscettij e noi abbiamo vo-